Borgo di Santa Luce
Borgo di Santa Luce
Un borgo con tante storie da raccontare, come quella mistica delle Vergine di Monteforti e quella dei cavaioli e dell’alabastro che ha segnato la storia di queste terre, ma ci sono anche castelli, tombe etrusche e persino un monastero buddista
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Borgo di Santa Luce

Santa Luce (PI)

Ricco di storia e tradizione, anche enogastronomica, Santa Luce, è un piccolo borgo di origini etrusche nelle colline pisane. Un tempo era un rinomato centro industriale, grazie alla presenza delle cave di alabastro, mentre oggi è un importante centro agricolo e turistico che ogni anno accoglie chi vuole trascorrere una vacanza nella natura, tra benessere e spiritualità.

Nel centro storico sono conservati i resti del castello medievale che un tempo dominava tutta la vallata, ed è possibile ammirare la chiesa di Santa Lucia che conserva una pregevole tela quattrocentesca con la Madonna del Bambino.

Al di fuori delle mura storiche, nel vicino borgo di Pieve di Santa Luce, si trova la Pieve di Santa Maria Assunta e di Sant’Angelo, una chiesetta rurale di origine romanica che conserva un’interessante fonte battesimale.

Nella frazione di Pomaia, troviamo l’imponente Monastero di Pomaia, il più importante centro europeo di buddhismo tibetano dove, luogo di preghiera e meditazione.

Da non perdere un’escursione nell’oasi faunistica del lago di Santa Luce dove è possibile ammirare molte specie di uccelli.

Di grande pregio è anche l’ecomuseo dell’alabastro che vuole valorizzare la lavorazione dell’alabastro, tipica del luogo, proponendo itinerari tematici diffusi sul territorio in collaborazione con l’ecomuseo di Volterra e Castellina Marittima.

Davvero suggestiva è la visita a Monteforti, una frazione disabitata dagli anni settanta,  di cui rimane la strada principale e i resti del Santuario della Beata Vergine Maria, eretto in stile barocco tra il XVII e il XVIII secolo.

Per coloro che desiderano immergersi nella natura e fare escursioni,  l’oasi faunistica del lago di Santa Luce dove è possibile ammirare molte specie di uccelli. Molto interessante anche l’ecomuseo dell’alabastro, un museo che vuole valorizzare la lavorazione dell’alabastro, tipica del luogo, proponendo itinerari tematici diffusi sul territorio e messi in rete con l’ecomuseo di Volterra e Castellina Marittima.

Suggestiva la visita a Monteforti, frazione completamente disabitata dagli anni settanta di cui rimane oggi la strada principale e i resti del Santuario della Beata Vergine Maria, eretto in stile barocco tra XVII e XVIII secolo.

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